L’india ce l’ha fatta. Il 23 di Agosto quattro mesi esatti dopo essere diventata il paese più popoloso al
mondo, superando la Cina, l’India ha compiuto un’impresa che fino a oggi – nell’intera storia
dell’esplorazione spaziale – era riuscita solo all’Unione Sovietica, agli Stati Uniti e alla Cina: raggiungere la
Luna. Più precisamente: compiere con una propria sonda un atterraggio morbido sul suolo lunare – senza
schiantarsi, com’è invece accaduto sabato scorso alla navicella russa Luna-25. E com’era accaduto nel
2019 a una missione della stessa India.
Il touchdown è avvenuto dopo un lento avvicinamento, partito giovedì scorso con la separazione del lander
Vikram dal modulo di propulsione. La fase finale ha avuto inizio oggi alle 14:14 ora italiana – dunque circa
venti minuti prima dell’approdo, quando la sonda ancora orbitava a circa 30 km dal suolo lunare – con
l’accensione dei razzi per l’inizio della discesa. È avvenuto mentre l’alba sorgeva – questa volta
letteralmente – sul luogo d’approdo: tempistica non casuale, essendo Vikram alimentato solo da pannelli
solari, e avendo dunque necessità di sfruttare al massimo i 14 giorni terrestri di luce concessi dalla durata
del dì lunare, prima che subentri il buio della notte, che porrà fine alla missione.