La sonda Juno con la sua camera infrarossa JIRAM ha già ripreso da lontano (alla lunghezza d’onda infrarossa di 4,78 micron) almeno 242 vulcani in eruzione su Io in una dozzina di occasioni tra il perigiove 10 e il 33. Per esempio: durante il perigiove 10 del 16 dicembre 2017, da 470mila km, durante il perigiove 16 del 10 ottobre 2018 da 402mila km, durante il perigiove 43 del 5 luglio 2022 da 80mila km, durante il perigiove 47 del 15 dicembre 2022 da 64mila km. Durante quest’ultima orbita le osservazioni si sono bruscamente interrotte a causa di un problema al computer di bordo della sonda, fortunatamente risolto nei giorni successivi. I prossimi incontri di JUNO con Io sono programmati per il 24 febbraio e il 23 dicembre 2023. L’interesse per questi due incontri è notevole per due ragioni: la prima è la distanza molto ridotta (si tratta infatti di flyby da meno di 1’500 km) e la seconda è legata ad alcune recenti e drammatiche osservazioni fatte da Terra.
Autore di queste osservazioni è Jeff Morgenthaler, Senior Scientist del PSI (Planetary Science Institute) che vicino a Benson, in Arizona, dal 2017 gestisce il piccolo osservatorio IoIO (Io Input/Output: un C14 + coronografo per bloccare la luce di Giove) che ha il compito di controllare l’intensità delle emissioni di sodio e zolfo ionizzato proveniente dai vulcani di Io. Negli anni Morgenthaler ha colto vari aumenti di queste emissioni, ma quanto successo da settembre a dicembre 2022 è stato straordinario: sembra che su Io sia esplosa una delle massime eruzioni vulcaniche che si ricordino. Purtroppo la camera JIRAM non ha potuto fare osservazioni in dicembre 2022 a causa del ricordato problema tecnico (ora risolto) capitato alla JUNO. Essendo la navicella tornata pienamente operativa nel passaggio ravvicinato di fine febbraio (a circa 1’500 km di distanza) ha potuto confermare l’intensissima attività eruttiva della luna di Giove.